La grinta di Daniele Orsato incanta gli arbitri del Friuli Venezia Giulia in vista della ripartenza

Dietro alle leggende, ci sono sempre storie di uomini e donne che hanno fatto un lungo percorso. Quella di Daniele Orsato non è da meno, la cui passione per l’arbitraggio e il calcio non è scemata fin dai suoi esordi con il fischietto. La prova tangibile è stata data da lui stesso agli oltre 250 ragazzi che hanno partecipato in videoconferenza alla riunione tenutasi giovedì sera dalla Sezione di Basso Friuli, nella quale il direttore di gara veneto è stato designato come ospite nazionale. Un’occasione imperdibile per tutti gli associati della regione e non solo, che ha visto in “platea” anche l’alfiere nazionale dell’esterno Nordest, Piero Giacomelli.

 

Ad introdurre l’incontro, è stato proprio il presidente sezionale Luigi Cecchin, seguito dal presidente del Comitato regionale, Andrea Merlino. Un appuntamento condizionato inevitabilmente dalla situazione sanitaria, così come lo sono i campionati dilettantistici e giovanili che vedono impegnati la maggior parte degli associati presenti: “È passato un anno dall’inizio della pandemia – ha esordito Orsato -, ma bisogna farsi trovare pronti quando le partite ricominceranno”. Proprio per questo, quindi, la serata si è concentrata su diversi aspetti, in primis la forma mentis con cui si scende sul prato verde, esperienza più che mai riattesa da tutti, indipendentemente dal match.

 

Centrale nel discorso è stata la prontezza mentale, la quale è dettata da quella atletica, binomio imprescindibile. C’è poi il confronto con i colleghi, che trovano nella Sezione la loro “casa” per antonomasia, per capire dove si sbaglia e come evitare lo stesso errore nella partita successiva. “Quello che il presidente e i suoi collaboratori dedicano a tutti i loro associati si chiama amore. In questi anni, se sono riuscito a fare delle gare importanti, lo devo in primis a loro, a tutti coloro che mi hanno aiutato. Si chiama umiltà e voglia di imparare”. Un comportamento da applicare sia se si è alle prime armi, sia se si sta per scendere in campo nella finale di Champions.

 

L’esperienza dell’ospite, che vanta ormai 14 anni di percorso in Serie A, ha così permesso anche ai più giovani di analizzare determinate situazioni che si verificano nel gioco. A partire dalla lettura del comportamento dei giocatori, dal come relazionarsi con loro e quale atteggiamento assumere davanti alle proteste. Tutte situazioni che, passo dopo passo, aiutano il direttore di gara non solo a maturare nel rettangolo verde, ma anche nella vita di tutti i giorni. “La persona che sono oggi – ha spiegato – è frutto del mio percorso come arbitro. Non ero forte caratterialmente così come sono ora quando ho iniziato, con il tempo impariamo a decidere”.

 

Dopo un’attenta analisi di alcuni video, con Orsato che ha coinvolto i ragazzi meno esperti per sapere la loro opinione, c’è stato un ampio spazio per le domande. Il fischietto veneto ha risposto con franchezza a tutte le curiosità, a partire da quel Paris Saint-Germain-Bayern Monaco. “Non me l’aspettavo – ha confessato -, pensavo avrei fatto una semifinale. Poi ho ricevuto la notizia” e sono arrivate anche le lacrime. Dopo quel traguardo, però, la voglia di scendere in campo non è venuta meno, anche davanti alla sfida vinta contro il Covid. Un messaggio trasmesso forte e chiaro a tutti i fischietti della regione, che ora attendono fiduciosi la ripartenza del movimento.

Aticolo scritto da Timothy Dissegna

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